Suggerimenti per trovare la migliore miscela per pappagalli

Parlare di miscela per pappagalli potrebbe apparire inutile a chi già da tempo acquista questo tipo di prodotto: in realtà, però, può sempre servire qualche suggerimento in più in proposito, anche perché a volte ci si affida a comportamenti abitudinari che finiscono per rivelarsi sbagliati. Il presupposto da cui è necessario partire è che ogni miscela, di qualunque tipo essa sia, deve essere in grado di assecondare i bisogni nutrizionali dei pappagalli, a prescindere dal fatto che siano di dimensioni grandi, medie o piccole. Va considerato, inoltre, che ogni specie ha necessità differenti: per esempio, i pappagalli del genere Poicephalus e i cenerini, così come le specie del genere Ara, richiedono un regime alimentare caratterizzato da un tenore di grassi elevato, ma lo stesso non si può dire per i parrocchetti asiatici o per gli amazona che, invece, sono inclini ad ingrassare in tempi rapidi e quindi devono nutrirsi con semi a basso contenuto lipidico.

Per fare un esempio di una miscela per pappagalli caratterizzata da un contenuto di grassi non modesto si può fare riferimento alla miscela XL Loreti che può essere acquistata su Internet attraverso il sito www.allevamentopappagalli.com. Come suggerisce il suo nome, questa miscela è stata concepita per rispettare i bisogni dei pappagalli di taglia media e di taglia grande, ma anche di quelle specie che durante il periodo invernale vivono all’aria aperta, e di conseguenza non possono fare a meno di una dieta ad elevato tenore lipidico. La scagliola rappresenta il 30% della composizione, dal momento che costituisce una fonte di carboidrati molto preziosa: anche se si tratta di un seme di piccole dimensioni, può essere mangiato senza alcun problema dagli psittaciformi di maggiori dimensioni.

Miscela per pappagalli: cosa cercare e cosa evitare

Al di là dell’esempio offerto dalla miscela XL Loreti, può essere utile sapere cosa bisognerebbe cercare e cosa bisognerebbe evitare, in linea generale, nel momento in cui ci si accinge all’acquisto di una miscela. Tra i prodotti che dovrebbero finire – per così dire – in lista nera ci sono quelli che includono i cereali a basso costo e i semi dello stesso tipo: gli esempi più comuni sono quelli del frumento e del sorgo, ma in questa categoria possono essere annoverati anche i cereali schiacciati, i quali di solito sono inseriti unicamente allo scopo di far volume. Ebbene, è facile rendersi conto del motivo per cui i prodotti con tale composizione non vadano comprati: i pappagalli, infatti, scartano i semi di frumento e di sorgo senza pensarci troppo.

Ma quali sono, allora, le tipologie di semi su cui si dovrebbe puntare? La varietà di proposte è, a dir la verità, piuttosto ampia, e c’è una grande possibilità di scelta: si va dalle noci di cedro alle bacche di ginepro, passando per i semi di zucca, i semi di cartamo e i semi di girasole bianco.